lunedì 19 marzo 2018

Luigi Natoli: Donna Laura Lanza. Tratto da: La signora di Carini.


Donna Laura aveva in quel tempo trentasei anni, ma sebbene fosse madre di otto figliuoli, pareva assai più giovane. Don Cesare, il suo primogenito, che aveva quasi venti anni, poteva parere un suo fratello minore. 
Ella era nel pieno splendore di una bellezza giunta a quella maturità piena di seduzioni sapienti che invano si cerca nelle giovani donne. Per quanto la moda le comprimesse il corpo col busto stretto e lungo di vita, e la forma delle braccia sparisse dentro le maniche a sbuffi, pure il collo, la gola, la turgidezza dei seni rivelavano una carnosità, non abbondante, ma colma e piena di sussulti e vibrazioni. I suoi occhi profondi, umidi, avevano il fascino del dolce peccato: il suo sorriso aveva incanti suggestivi di desideri: tutta la sua persona pareva modellata dalle dita divine del piacere. 
Era di casa Lanza. Il padre, don Cesare Lanza primeggiava in Palermo per autorità: era stato quattro volte pretore, aveva sostenuto ambascerie, aveva goduto la fiducia dell’imperatore Carlo V, e ne aveva ricevuto prove. 
Nel 1543 donna Laura, giovanissima, era andata moglie a don Vincenzo la Grua Talamanca, barone di Carini. Il matrimonio era stato fecondo. In undici anni essa gli procreò otto figliuoli, di cui l’ultima contava ora nove anni. Questo potrebbe far supporre che ella amasse il marito; ma nessuno ha avuto mai l’occhio così acuto e penetrante da scendere nelle profondità misteriose del cuore della donna. 
Certo in quegli undici anni si mostrò amorosa verso don Vincenzo, e se non ebbe slanci e impeti di passioni, non gli fu avara di carezze, né gli dimostrò freddezza. Anche quando il suo grembo si chiuse alla maternità, serbò pel marito quella soggezione amorevole e affettuosa, che teneva la casa in una tranquillità invidiabile. 
A tempo dell’ultimo suo parto era stato combinato il matrimonio di Caterina, ed essa lo aveva accolto con piacere, secondando la volontà del marito. Si era detto dapprima che le nozze si sarebbero celebrate appena compiuta l’età voluta dalle leggi canoniche; ma donna Laura aveva trovato che era troppo presto. 
- Dodici anni?... ma è ancora bambina!...
Sì, conveniva che molti matrimoni si stringevano in quell’età semiinfantile, che non può dare neppur la coscienza delle gioie; ma perché turbare così presto il candore di quell’anima e di quel corpo non ancora adatto all’amore?
Forse in queste osservazioni v’era una specie di segreto rimpianto, pensava che anche essa era stata condotta all’altare giovanissima, appena sedicenne; e che allora i suoi sensi dormivano, ed ella non comprese nulla, non provò nessuna gioia, non sentì sussultare i suoi sensi, né fremere di desideri. 
Era una cosa. Una cosa inerte, nelle mani di un uomo che se ne serviva. I suoi sensi non si destarono che molti anni dopo; ma quando non avevan più misteri da penetrare; e l’amore non aveva loro preparato il dolce e vago corteo dei sogni...   

Perché si era affacciata? Quale oscuro istinto l’aveva trascinata alla grande finestra della torre, donde si dominava la campagna fertilissima, degradante fino al mare, fra Capo Gallo e la Punta di Raisi, e di qua e di là monti cerulei, violacei, coperti alle falde da boschi folti di un verde cupo, velato nelle lontananze? 
Donna Laura vide Ludovico avviarsi pel suo feudo, mantenendo il cavallo al passo, come per indugiarsi ancora; vide Ludovico voltarsi un’altra volta, a guardar la torre prima di svoltar dal sentiero; e una vampa di sangue le salì al cervello.
Quella notte non dormì, agitata da torbide visioni. Acuti desideri le pungevano il sangue: ella si sentiva presa da impeti vertiginosi che le ottenebravano la coscienza...


Luigi Natoli: La signora di Carini. Leggenda pubblicata per la prima ed unica volta nel Giornale di Sicilia del 31 agosto 1910. 
Fa parte di: La Baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue. 
Pagine 310 - Prezzo di copertina € 21,00. 
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 
Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 


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