lunedì 19 marzo 2018

Luigi Natoli: La Baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue.


L’alba saliva bianca e serena dietro la curva schiena d’Ustica; un venticello freddo e sottile aveva nella notte spazzato le nuvole; solo su l’orizzonte si allungavano a strisce ineguali due o tre lembi cinerei, che rigavano in bruno il chiarore del mattino. 
La postierla del castello si aprì, come un occhio nero su la muraglia tetra, il cavaliere Vernagallo uscì, avvolgendosi nell’ampio mantello; dietro a lui su la soglia apparve donna Caterina. Si presero per le mani, guardandosi teneramente.
Laggiù sull’orizzonte il cielo si colorava; su tutte le cose si stendeva una leggera indoratura; le nuvolette, come ampii petali di rose vagavano nell’azzurro: ella teneva gli occhi rivolti al cielo e la mente all’amore, termine estremo di ogni suo pensiero. Quella era stata la prima notte dolorosa per lei; le parole del frate, l’accento minaccioso, lo spettro di un castigo futuro, tutto ciò le aveva gittato il turbamento nell’anima: ella aveva raccontato all’amato la scena avvenuta nel dopopranzo, e don Vincenzo aveva tentato di rassicurarla; ma fra lei e il cavaliere, ella vedeva intromettersi la torva e minacciosa immagine del frate. Allora si era tuffata tutta nel desiderio, per dimenticare fra le braccia del bel cavaliere, fra le carezze dell’amante, l’angoscia segreta e paurosa che la tormentava.
Ella correva dietro al suo sogno, cercandolo tra le nubi dorate che erravano nel cielo; quando un frequente scalpitare di cavalli distolse gli occhi suoi.
Guardò giù nel piano; un gruppo di cavalieri che ella non distingueva ancor bene, saliva già la collina; uno di essi andava innanzi, incitava il cavallo, come per infondergli lena; il cavallo incurvava la nobile testa sul petto fumante, ed allungava il passo su lo scosceso sentiero che serpeggiava fra le rupi.
Donna Caterina guardava con sospettosa curiosità; chi potevano essere quei cavalieri? E quale urgenza li pungeva? E che venivano a cercare nel castello? Quando furono più vicini, il cavaliere che andava innanzi levò la testa in su. Donna Caterina trasalì; un fremito ghiacciato serpeggiò per le vene; le gambe le tremarono; stette come inchiodata dal terrore nel balcone.
Aveva riconosciuto suo padre.
Perché ella tremava? Non lo sapeva, al di sopra della cavalcatura le era sembrato di veder sogghignare il volto di frate Arcangelo. Era forse la punizione che giungeva?


Luigi Natoli: La baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue. 
Pagine 310 - Prezzo di copertina € 21,00
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